“Media Server”: cosa sono e come funzionano. Una guida semplice ed esaustiva per principianti.

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Inauguriamo la nuova sezione “Articoli 37” di Informatica37.it parlando di “Media Server”, una tecnologia che si sta sempre più diffondendo nelle nostre case grazie alla proliferazione di computer, smart TV, console, tablet, smartphone, lettori blu-ray, NAS, e quant’altro… Tecnologia che però, almeno per esperienza personale, è ancora sconosciuta al comunissimo utente che non “smanetta”! (tanto per capirci! :P) Mi è capitato infatti di incontrare in più occasioni, delle persone che già disponevano in casa di questa tecnologia senza neanche saperlo! Non vi racconterò storia, morte e miracoli di cosa c’è dentro un “Media Server”, la rete è piena di informazioni, cercherò solo di darvi una panoramica più generale possibile, suggerendovi anche delle applicazioni.

Cos’è un “Media Server”?

I più anglofoni potranno leggersi la definizione riportata da Wikipedia, ai meno pratici, invece, cercherò di riassumere la definizione in una frase: un “Media Server” è un software installato su un hardware (es.: PC, workstation, NAS, ecc.) che funge da aggregatore di file video, audio ed immagini, rendendoli disponibili “on demand” ad altri dispositivi della rete locale che li possono riprodurre (es.: smart TV, tablet, smartphone, altri PC, ecc.).

Scenario dei flussi multimediali

Cosa me ne faccio di un “Media Server” domestico?

Bella domanda vero?! Immaginiamo uno scenario semplice: ho la mia scrivania con il mio bel PC collegato alla LAN domestica, magari in uno studio o in camera, ed immaginiamo anche di avere una smart TV in salotto (sempre collegata in rete). Se volessi ascoltare della musica o guardare foto e filmati salvati nel mio PC sulla mia bellissima TV full HD in salotto, cosa faccio? Se ho un laptop, lo sposto dallo studio (o altra stanza) e me lo porto in sala collegandolo alla TV con un cavo HDMI… Bello! Ma se avessi la necessità, ad esempio, di mandare avanti ed indietro delle foto o della musica, me ne dovrò stare nei pressi della tastiera del PC, e dubito che possiate riuscire a starvene spaparanzati sul divano… E se il PC fosse addirittura un desktop? Allora sarebbe ancora più complicato! Quindi? Ci arrendiamo? No! Ed è qui che la soluzione a tutti i nostri problemi la troviamo nell’utilizzo di un “Media Server”. Nello scenario che abbiamo descritto, il PC ricoprirà il ruolo di “Media Server” attraverso l’uso di software specifici di cui parleremo più avanti, e la nostra smart TV, essendo già dotata nativamente del software necessario alla comunicazione con un “Media Server”, potrà riprodurre tutti i contenuti che abbiamo reso disponibili nel nostro PC. Grazie a questo sistema, finalmente potrete spaparanzarvi sul divano, e comandare la riproduzione di audio, foto e video attraverso il telecomando della TV! Piu semplice di cosi?! Ma non finisce qui… Immaginiamo di avere in casa anche uno smartphone, o ancora meglio un tablet… A questo punto, installando una semplice applicazione client (ce ne sono diverse anche gratuite), potremmo riprodurre il contenuti condivisi dal nostro PC anche su questi dispositivi mobili! Bello, no?! Giusto per mettere altra carne al fuoco, ci sono diverse app per tablet e smartphone, che invece di essere dei semplici client sono anche dei server. Pensate alla comodità di poter vedere sulla nostra smart TV (ovviamente collegata nella nostra LAN) tutte le foto ed i video che sono nel nostro tablet e/o smartphone.

UPnP e DLNA: questi sconosciuti…

Se state già “googlando” su come farvi il vostro “Media Server” domestico, o se lo farete dopo aver finito di leggere questo articolo, in ogni modo, vi troverete di fronte a due sigle apparentemente incomprensibili di cui dovreste sapere almeno il significato, mi riferisco alle sigle: UPnP e DLNA. Molto spesso si usano queste due definizioni come se fossero sinonimi, ma ad essere pignoli, sono due cose distinte. L’ UPnP (Universal Plug and Play) è un protocollo di rete che sfrutta il protocollo Internet per realizzare in maniera veloce e senza configurazioni, la comunicazione e la condivisione di contenuti tra dei dispositivi presenti in una rete locale (LAN). Il DLNA (Digital Living Network Alliance) invece, è uno standard creato da un consorzio di aziende, con lo scopo di unificare la comunicazione in rete locale di dispositivi multimediali audio-video (sito ufficiale: DLNA.org). Questo standard definisce due classi di dispositivi: i Digital Media Server (chi aggrega e trasmette contenuti on demand) ed i Digital Media Player (chi richiede i contenuti e li riproduce). In pratica il DLNA è uno standard basato sul protocollo UPnP che certifica l’interoperabilità di dispositivi multimediali prodotti da aziende diverse (certificazione adottata da oltre 250 aziende). La differenza principale tra UPnP e DLNA è a livello di interoperabilità, ovvero, se vogliamo essere sicuri che i nostri dispositivi client e server comunichino correttamente, è bene che questi appartengano alla stessa categoria. Il DLNA infatti è più “restrittivo” dell’ UPnP a livello di formati riproducibili, quindi un client UPnP non dovrebbe avere problemi a riprodurre un flusso da un server DLNA, mentre un client DLNA potrebbe avere dei problemi nel riprodurre un flusso da un server UPnP. Volete dormire sonni tranquilli? Guardate bene i loghi dei protocolli e delle certificazioni! 😉

Passiamo alla pratica: con cosa possiamo realizzare un “Media Server”?

Le risposte a quest’ultima domanda potrebbero essere tantissime, e visto lo scopo altamente divulgativo (e poco scientifico) di questo articolo, vi dovrete accontentare di alcune semplici soluzioni tra le più comuni. Dubito che gli utenti che hanno scoperto questa tecnologia attraverso questo articolo possiedano un NAS o altri dispositivi simili in casa, ma potrebbero avere con più facilità un computer o una console di gioco (playstation ed xbox possono funzionare anche da server), quindi, come anticipato, evito di entrare nel dettaglio di tutte le soluzioni possibili, però vorrei menzionare al fatto che un computer acceso per molte ore consuma molta più energia rispetto ad altre tipologie di dispositivi, quindi, se vogliamo avere i nostri contenuti sempre disponibili, e vogliamo anche risparmiare, potrebbe essere utile valutare di realizzare il “Media Server” con hardware meno “golosi” di energia, oppure in alternativa, ci si potrebbe accontentare di accendere e spegnere il nostro “Media Server” all’occorrenza. Abbiamo accennato al fatto che un PC, dotato di opportuni software, può essere un valido media server, vediamo come possiamo realizzarlo con sistemi operativi Windows, Mac OS e Linux, successivamente, scorreremo velocemente quali dispositivi possono essere utilizzati come “Client”.

PC Windows

Il “Media Server” basato su Windows, rappresenta sicuramente la soluzione più semplice, visto che il riproduttore multimediale Windows Media Player in dotazione al sistema operativo di Microsoft, può già funzionare da “Media Server”! In questo caso le cose importanti da sapere per farlo funzionare sono tre:

  1. Avere Windows Media Player 12 (nativo in Windows 7 e 8)
  2. Aver abilitato la condivisione dei contenuti
  3. Aver i file da condividere nelle Raccolte: Immagini, Video, Musica

La rete è piena di guide e spiegazioni molto più dettagliate, vedrete che sarà estremamente semplice! Esistono anche altri software (gratuiti o a pagamento) per realizzare un “Media Server” su un PC Windows, inutile suggerirveli, sono certo che saprete scegliere da soli quello che farà di più al caso vostro.

Mac OS

Su Mac OS di software gratuito c’è poco, o meglio, io conosco solo XBMC (disponibile anche per: Linux, Windows, Apple TV, iOS, Android e Raspberry Pi), il cui nome sta per “X Box Media Server”, ovvero nasce per essere il media center della console XBox, che successivamente si è diffuso anche su altre piattaforme con funzionalità sia da client che da server. Oltre a questo, ci sono software che sono gratuiti ma con limitazioni, ad esempio, nella quantità di dati che si possono trasmettere… Personalmente, ho provato Twonky Media Server, software disponibile anche per PC, Mac e Linux, trovandolo molto ben fatto e semplice da configurare. Lo potete scaricare per provarlo a questa pagina, oppure lo potete acquistare qui per la modica cifra di 15 euro!

Linux

Su questo sistema operativo ci sono tantissime soluzioni open source, e come accennato sopra ne esistono anche di commerciali; vi basterà far delle ricerche su google per trovare tantissimi software, anche se il più famoso è il sopracitato XBMC. La possibilità in più offerta da Linux, è rappresentata dall’esistenza di distribuzioni (sistemi operativi) che permettono di trasformare un computer in un media server, un’ottima soluzione al riutilizzo di computer obsoleti che avete messo in cantina e che andrebbero a finire in discarica . Se siete interessati a quest’ultima possibilità, eccovi una lista delle distribuzioni Linux basate su XBMC.

Schermata di xbmc

Quali Client utilizzare?

Sicuramente vi sarete già fatti un’idea su quelli che possono essere i client utilizzabili, naturalmente le odierne smart TV, ma se ne siete sprovvisti ed avete una TV connessa ad una console tipo xbox o playstation, potrete utilizzare queste come player. Oltre alla TV ed altri computer presenti in rete ci sono ovviamente smartphone e tablet, vedrete che gli app store di Apple e Google sono pieni di applicazioni (gratuite, lite o a pagamento) che potrete scaricare e provare, per poi scegliere quella che fa di più al caso vostro.

L’articolo termina qui! Usate i commenti per segnalare eventuali inesattezze, fare domande, esporre dubbi e quant’altro.

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